Con Edgeplay (che traduciamo letteralmente come “gioco al limite”) si indicano, nell’ambito del BDSM, l’insieme delle attività sessuali caratterizzate dallo spingersi ai limiti o oltre i limiti delle attività ritenute SSC (sane, sicure e consensuali).
Talvolta in verità si superano pure le regole del RACK (Risk Aware Consensual Kink).
Le definizioni sono inevitabilmente non esaustive perché il concetto stesso di “limite” è soggettivo e rientra delicatamente nelle scelte di chi pratica il gioco da brivido.
Intendiamo bene che barebacking ovvero sesso non protetto, giochi di asfissia, fire play o giochi di sangue sono potenzialmente molto pericolosi. Non sono affatto escluse, nelle pratiche selvagge, le situazioni di “non ritorno” o di danno permanente.
Questo rende molto chiara la necessità di grande confidenza e pratica con i singoli giochi e di accordo tra i partners. Quando il rischio è alto spingere il piede sull’acceleratore può essere estasi pura o errore fatale.
Bisogna affrontare l’argomento perché nessuno si improvvisi.
Bisogna affrontare l’argomento perché taluni ritengono, ingiustamente, che il BDSM includa solo pratiche fisiche. Il concetto di Edge play si presta a sviluppare quel mondo BDSM che ruota intorno a pratiche essenzialmente emotive.
Parliamo di umiliazione e di degradazione, parliamo di fruste verbali, di dominazioni psicologiche, sempre che si sostanzino in forme estreme.
Ci tornerò, affrontandole specificamente, per ora voglio concentrarmi sul concetto stesso di godimento. Non vi è dubbio che sia proprio la corda tirata a governare l’eccitazione in un rapporto tra dominante e sottomesso che corre davvero sul filo del rasoio. In alcuni casi l’attività sessuale comunemente intesa non c’è o è sullo sfondo, l’orgasmo è a livello di potentissime sensazioni del cervello.
Top (Master o Mistress) e Bottom sono eroticamente interdipendenti. Hanno bisogno di quella forza, fisica o psicologica che sia, che scateni tutti i loro istinti.
Per questo c’è chi ha paura. Paura di quel tilt degli impulsi non più governabili.
Del resto chiunque ami avventure coraggiose e azzardate può capire come e quanto si cerchi quell’adrenalina da capogiro.
Devo dire che talvolta queste pratiche sono ammorbidite, infilate negli innocui giochi di ruolo di una coppia durano il tempo di un po’ di libidine fuori dalle righe e poi sono seguite da preziose opere di aftercare. Ma la vera community del BDSM può invece dilatare l’Edge play, combinare e mescolare più fonti di feroce delizia, sfiorare il confine della tollerabilità. Quindi, attenzione, al di là della safeword pronta all’uso (o all’urlo), affidatevi a un padrone o a una padrona che sappia davvero mantenere il controllo.
Chi non associa alcun piacere al dolore, subito o inflitto, più che a storcere il naso fa bene a stare alla larga da prove audaci. Condurre male il gioco è la tomba del brivido o del divertimento.
E voi? Che relazione avete con le pratiche spinte?
Dare una definizione universale e oggettiva di “sesso estremo” risulta complicato. Infatti quello che può essere oltre il limite per alcune persone, può essere normalità per altre. Io faccio piacevolmente parte della seconda categoria. Vivo la mia sessualità in maniera libera e disinibita e ne sono soddisfatta e felice. Ti ringrazio Serena per aver affrontato questo argomento, di sicuro interesse. Spero in ulteriori approfondimenti.
Ti ho inviato il mio contatto, vorrei conoscerti e chissà che il mio apporto non ti torni utile. Grazie Sex coach!!!!
Valeria di Torino
Per palati sopraffini! Serena Key non badi a spese, non ti risparmi neanche con argomenti da intenditori veri.
I miei complimenti sono d’obbligo e spero che passerai presto per Milano.
Un tuo follower appassionato.
mi Son fatto dominare da una donna e mi è piaciuto. Il pegging è interessante e, lo praticherei volentieri anche con te
Io sono per un mondo di coccole