Sul rapporto tra sesso e verginità probabilmente esistono biblioteche intere e altrettante leggende metropolitane.
La storia della verginità femminile e di quella maschile è la prima pietra di una disparità che alberga presso le subculture in cui la sessualità non è ancora percepita e recepita come una serena espressione di vita. In effetti, prima ancora che di libertà, di questo si tratta: di vita.
L’elogio dell’imene intatto, oltre che fuorviante e scientificamente sindacabile, è anche inversamente proporzionale al trionfo del godimento. L’idea di preservare qualcosa di sfuggente invece di assaporarne il piacere è piuttosto bizzarra, bisogna pur dirlo.
Il mito della <prima volta>, quello sì è eccitante! Lo è perché si porta dietro (e dentro, naturalmente) tutta la voglia e le fantasie accumulate in giorni, mesi o anni di intensa attesa. Lo è perché punta il faro sulla verità: l’appuntamento con il rapporto sessuale completo è desiderio che freme da quando è nato il mondo. Lo è perché celebra stimoli, emozione, tensione.
Che poi non è detto sia davvero “buona la prima” è un’altra storia. Una volta stretto forte e chiaro il patto con il proprio corpo, prima o poi gli orgasmi letteralmente memorabili arrivano.
E arrivano soprattutto alle extravergini DOP. Quelle che possono essere deflorate a ripetizione e essere sempre illibate. La loro è una VERGINITA’ MENTALE. Tanto più sono ghiotte, peraltro, tanto più sono vergini. Immagine un fantomatico, ideale, imene che si ricostruisce dopo ogni penetrazione.
In effetti le extravergini DOP non misurano le volte. Non esiste la seconda, è sempre la prima. Sono animali erotici ai quali non appartiene che l’attimo. Non replicano, respirano ogni volta un’occasione esclusiva.
Non sono larghe o strette, questa è roba da fumetto di bassa categoria. Hanno la vagina in testa, perennemente nuova di zecca. Curiose e golose.
Questa è la castità più genuina e conturbante che un uomo possa immaginare. Quella di una vergine con l’esperienza di una puttana (Edward Dahlberg).
D’altra parte il sommo divertimento di una extravergine DOP è proprio tutto lì: nella sorpresa continua, nel gioco che non finisce mai. Non si abitua all’ospite e all’orgasmo, si bea del momento. Lo bagna, come se brindasse alzando il calice, e poi è pronta a un’altra avventura.
Sapete sicuramente cosa si dice degli uomini che amano le vergini:…che preferiscono donne che non possano fare confronti! Aiuto, non ne uscite benissimo, bisogna dirlo, prodi cavalieri. Ma garantisco che anche per voi sono perfette le extravergini DOP, quelle cui piace così tanto l’arte del letto che si dimenticano ad ogni cambio di lenzuola di averla appena praticata!
L’altra verginità, quella di chi non ha confidenza con la sublime accoglienza, è se mai una condizione cui porre rimedio. Un fantastico rimedio. Perché il sesso possiamo raccontarlo proprio come un rimedio: il bene che regna sovrano!
Davvero come alle tavole più prelibate, l’extravergine DOP è il boccone della lussuria soave. Afrodisiaco e inebriante. Più ne assaggi e più ti innamori del vizio, puro, dell’estasi.
Sei stupenda, un angelo caduto dal cielo!
Ne conosco tante di extravergini dop. E ogni volta è un’esperienza unica come lo sei tu cara Serena Key, la mia coach
Sogni d’oro
Cara Serena,
parole Sante: l’extravergine DOP è una garanzia ! È sempre una prima volta, sempre diversa e mai banale …..
Altro che quel sesso da catena di montaggio. Invece con te non si sà mai come si inizia e dove si finisce: mai far programmi con una mente libera ed aperta come la tua, lo so bene.
Per questo è meglio scegliere l’originale è mai la copia.
Come nei grandi magazzini l’extravergine è sempre bello ed in promozione ma quando lo assaggi è sempre piatto e scialbo. Invece dal produttore è sempre diverso: una sorpresa ! Il gusto della sorpresa non ha prezzo: per tutto il resto c’è Mastercard …..
E non vedo l’ora di gustare il nuovo extravergine così crudo e verace, cosi piccante e così intenso.
Grazie di esistere.
Goldfinger…..extravergine dop? A natural woman!
Ciao sex coach
Tuo Gigi la cremeria
In sostanza, la verginità è un dato puramente tecnico, esperienziale, oppure semplicemente mentale (mi sento vergine/non mi sento più vergine)?
Ciao Serena Key
Sto leggendo un libro scritto da una donna iraniana e racconta di come, dopo la rivoluzione degli Ayatollah, in Iran sia diventata una prassi perdere la verginità dopo il matrimonio con un uomo molto più grande (e esperto, direi). Ti consiglio questa lettura, so che la troveresti interessante. Ti ho inviato tutto tramite Messenger
Un saluto da una tua follower Instagram
Buonasera Serena. Avrei piacere che tu parlassi della verginità maschile; è, questo, un argomento che mi tocca da vicino
Vorrei, senza offenderti, renderti agevole la cosa e produrti materiale su cui disquisire.
Spero di averti fatto cosa gradita e utile. Mi inchino e in attesa di leggere cosa ne pensi, ti saluto. Ossequioso Dinma
https://www.valeriarandone.it/sessuologia/verginita-maschile-incels/
Il punto è che una mente superiore è quello che fa la differenza. Anche in ambito sessuale! Un corpo bello e conturbante può sicuramente soddisfare, ma non come e quanto un corpo bello e conturbante unito a una mente superiore. Perchè soddisfa il corpo e la mente. Corpo e mente, il connubio perfetto. E questo sei Tu, Serena.