Cari uomini, non prendete a sculacciate una donna per farle male. Portate rispetto, infilate un fiore in bocca e non gonfiate i muscoli convinti di doverle dare una lezione.
Quella dello spanking è un’arte più sottile. Una bella e intensa pratica di intesa e seduzione. Un’ espressione di dominio sessuale che non va esercitata come una violenza ma, invece, come un potente gioco erotico. Potente mentalmente, non fisicamente, chiaro?
Comunque, sia detto, le parti possono essere serenamente rovesciate e vale il medesimo concetto. Il limite del dolore è interno all’equilibrio tra gli amanti e che a prendere sculacciate sia lei o lui la regola non cambia.
Perché fare spanking?
Perché il sesso è fantastico così, in tutte le primitive e infinite sfumature della libidine.
Perché la parte carnosa dei glutei e dell’alto coscia si presta a ‘surriscaldarsi’ al punto giusto e a svelarsi perfetta zona erogena.
Perché il gusto di dominanza e sottomissione scatena sempre la sua generosa dose di adrenalina e trasporto.
Perché lo stimolo alternato di carezze e colpi amplifica il piacere.
Come fare spanking?
Innanzi tutto a mani nude. Gli step alternativi e successivi sono molti ma il primo restano le mani, il contatto fisico semplice e diretto. Poi si può comodamente passare allo sculacciatore, al frustino a nove code, a quello che vi viene in mente che non sia il battipanni con il quale siamo stati puniti da piccoli e che, ripeto, non sia brandito come un’arma.
Ci sono posizioni consigliate?
Da buona sex coach suggerisco l’allenamento con le classiche. Partner attivo seduto a bordo letto e partner passivo adagiato con il bacino in grembo all’altro, a faccia in giù. Oppure partner passivo a quattro zampe sul letto e partner attivo a fianco in piedi. Trattasi di pose confortevoli…e panoramiche! Il tempo e la pratica sciolgono le possibilità e quindi lo spanking può ben adattarsi ad altre situazioni hot. Del resto, ci sono anche ‘aiutini’ sfiziosi che si possono provare subito…
Tipo, nella prima posizione, un cuscino sotto la pancia che rialza i fianchi, mostra ancor più il lato B, assorbe i colpi e, insomma, potenzia le sensazioni e il comfort di entrambi. Oppure loro, le mitiche palline da vagina (le Geisha Balls, per intenderci) che vibreranno dentro ad ogni colpo. Ingegno minimo!
Riassumo?
Io con il dolore non vado a nozze. Amo il piacere. La carne è debole quindi sculacciate con garbo e sapienza. Che poi è l’ideale per tutti, diciamolo. Intrigante diventa tutta l’atmosfera, prima durante e dopo, incluso l’olio di un massaggio.
Per gli appassionati di rough sex è solo il primo gradino per accendere la miccia di un rituale in crescendo, per gli altri spankers e spankee un appuntamento a sculacciate vale un orgasmo pieno da capogiro. Ci sono testi sacri dello spanking che continuano a essere super gettonati, a conferma che un gesto arcaico ben assestato è nella top ten dell’immaginario sessuale.
Non è un caso che alcuni paddle (le apposite palette) hanno due lati diversi: uno duro e l’altro peloso. Ah, il morbido pelo! Graduare dolore e piacere è fondamentale. Sempre. Se in modo consenziente volete spingervi ai segni e al rossore bruciante ricordatevi, mi raccomando, la safeword.
Devo dirvi la mia ultima?
Eccitatevi e sculacciatevi fino al punto brivido delizioso. Qual è il punto brivido delizioso? Se non lo sapete meritate d’essere sculacciati oltre ogni soglia!
Un altro argomento interessante allarga gli orizzonti e testimonia la sapienza del Coach.
Sempre nuovi stimoli, nuovi percorsi, ma sempre con il rispetto del partner e la voglia di dare Piacere.
Interessante…come sempre
Come già detto sono per le coccole a oltranza ma non escudo qualche schiaffetto coccolone.