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Voglio una sgualdrina

L’argomento richiede ALTA SENSIBILITA’.

Avete presente quegli annunci che precisano “astenersi perditempo”? Ecco, qui vale lo stesso principio. Bisogna essere purosangue del sesso per intendere (e pure per volere).

VOGLIO UNA SGUALDRINA

Questa è una di quelle voglie che scattano irrefrenabili quando c’è una repressione di istinti e di desideri. Parliamoci chiaro: molte volte chi ha una partner più o meno fissa, cerca lo “sfogo” da una sgualdrina. Lo cerca perché non è soddisfatto neanche dall’avventura rubata qua e là. Troppo impegnativa, talvolta. Ma spesso più che impegnativa è limitata. Limitata perché zeppa di convenzioni e tabù.

Ripeto sempre che Il sesso, quello vero, vuole libertà. Libertà di pensiero. Più che un’autostrada deve essere una sterrata, un impervio susseguirsi di tornanti, un cavalcavia altissimo, una litoranea con tremila discese a mare. Ci vuole il brivido della meraviglia, del viaggio, della smania, dell’allegria. Ci vuole una fottuta audacia.

Non può essere la prigione del piacere, al massimo può essere il piacere della prigione, se ci domina a tal punto da incatenarci alla libidine. Le attrazioni chiedono sintonie ma chiedono soprattutto l’assenza di confini.

Quando lo vivi in carreggiata, “voglio una sgualdrina” ti soddisfa un’urgenza. Non ne puoi fare a meno. Rompi la routine e prendi un appuntamento con le capriole dei sensi. Il guaio è che se poi riprendi l’autostrada non vedi l’ora di imboccare la prima uscita e scappare. On the road, con l’uccello in volo. Di nuovo a caccia di una sgualdrina.

Ma i conti così non tornano per nessuno. No, non tornano. Gli affari di letto sono vitali e come tali vanno goduti. L’una tantum del trionfo erotico è un palliativo che finisce per scontentare tutti, molto meglio celebrarlo sempre non credete?

Parliamone.

La sgualdrina non va in brodo di ebrezza, diciamolo, con uno che non pratica tutti i giorni una felice disinibizione. Tu che ti trattieni da una vita arrivi lì, vorresti spaccare il mondo e il mondo spacca te. E lei, quella che lasci a casa nel tiepido tran tran delle scopate canoniche, non immagini forse abbia i tuoi stessi impulsi che non vede l’ora di soddisfare altrove?

È proprio il caso di capirlo.

Bisogna essere tutti vergini e sgualdrine, novizi e stalloni.

Mica per fare esibizione di doti, per rendere l’incontro carnale un gioco di lussuria mentale da sublime capogiro. Bisogna mettere a KO i freni, spingere sull’acceleratore, essere artefici di sensualità e sessualità.

Sotto le lenzuola ci vogliono sempre fuoco e divertimento. L’orgasmo è amore: qualcosa che prendi, qualcosa che dai. Ogni altruismo è ripagato, provare per credere. Donati e accendila, se la vuoi sgualdrina. Nessuna donna lo sarà mai abbastanza se non avrà tra le braccia una virilità che la fa vibrare come una corda di violino sotto il tocco provetto.

L’amplesso più vertiginoso non si consuma in qualche schizzo frettoloso che esce dal consueto ma in un lungo e serrato confronto di nude voluttà. Tira fuori i coglioni e falla sgualdrina.

 

Parola di Sex Coach, Serena Key Sex Coach

3 thoughts on “Voglio una sgualdrina”

  1. La repressione di istinti e desideri secondo me equivale ad una castrazione.
    Ma bisogna anche trovare la persona giusta con cui poter dare libero sfogo a tutto ciò, altrimenti è peggio di prima

    • È vero. Ma a furia di trovare la persona giusta ….. sarebbe poi troppo facile ….
      Invece il bello è scopare il cervello alla tua lei e tirarle fuori il suo istinto da sgualdrina. Come noi lo abbiamo da stalloni loro c’è l’anno da sgualdrine. Hanno solo bisogno di veder represse le inibizioni : solo se siam bravi in tal senso avremo trovato la chiave del piacere reciproco.

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